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Ma è vero che le carte prepagate sono controllate al pari di quelle di credito?
Mito o realtà? Scoprilo!
Non sai da dove iniziare? Queste sono le sezioni della pagina:
Una semplice domanda che ci siamo posti tutti almeno una volta nella vita: è vero che le carte prepagate vengono controllate dal Fisco?
Si tratta di un argomento delicato, che merita però grande attenzione: sì, le carte non possono sfuggire al controllo, e soprattutto finiscono dentro l'anagrafe dei conti correnti.
Il motivo è facile: per riuscire a scovare quali sono i contribuenti infedeli, è bene aumentare il controllo della finanza, così da conoscere quali sono i comportamenti dei contribuenti italiani.
Di seguito scopriremo quali sono le transazioni che finiscono sotto l'occhio del Fisco, passando dai conti corrente alle carte prepagate.
I movimenti fatti con la Postepay finiranno nell'anagrafe tributaria; è quindi presto detto che per ogni carta si potrà facilmente risalire al suo proprietario, così da sapere, quanti beni mobiliari e immobiliari siano a lui intestati. Tale comportamento permette al Fisco di creare delle liste con i nomi dei potenziali evasori.
In questo caso è bene fare una precisazione: Paypal è un modo di pagamento online che ha sede a Lussemburgo, mentre il denaro per i clienti europei è custodito su conti correnti di Deutsche Bank.
I movimenti che sono realizzati su Paypal non fanno altro anche finire nell'Anagrafe Tributaria ma solo se si va ad effettuare un'associazione con il conto corrente. A quel punto, usando tale metodo di pagamento, l'addebito è fatto direttamente sul conto tramite addebito Sepa.
Il movimento è registrato sull'estratto conto e finisce sotto la lente del fisco insieme ad altre operazioni. Tra queste citiamo tutto ciò che prevede l'associazione di una carta di credito o prepagata, che finiscono per essere registrate all'Anagrafe tributaria.
Quest'ultima permette così di controllare i nomi di possibili evasori, anche se in molti fanno notare che è la stessa privacy a risentirne, poiché vi sarebbero irregolarità nella struttura che dovrebbe inviare, archiviare e avere accesso ai dati.
Il controllo è preciso, ferreo e completo. Non sfuggono neppure i libretti di risparmio, le cassette di sicurezza e le carte di tutti i tipi: debito, credito e prepagate.
Vi è così l'obbligo di comunicare il plafond di spesa mensile, il numero di ricariche, e di acquisti fatti. Insomma fisco e finanza si concentrano anche sullo shopping online, effettuato con carte prepagate.
Non mancano i prodotti finanziari, per esempio le assicurazioni indicizzate, anche se in questo caso pare che l'interesse del fisco sia ancora minore.
E' bene spiegare che l'attenzione riservata alle cassette di sicurezza potrebbe imitare un vecchio metodo italiano: controllare eventuali spostamenti dei soldi regolari, per andare così a colpirli. Le cassette sono un rifugio per i contanti, ma più che essere viste come evasione, sono la sicurezza di risparmi e patrimoni.
Pagina pubblicata il - Autore dell'articolo: Danilo Petrozzi