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Ti sei mai chiesto se le carte prepagate siano pignorabili?
In questo articolo cercheremo di fare chiarezza sul tema.
Se vai di fretta, puoi leggere la nostra recensione su una carta molto sicura oppure puoi controllare la lista delle migliori carte di pagamento prepagate con IBAN!
Non sai da dove iniziare? Queste sono le sezioni della pagina:
Carte prepagate, spesso usate per evitare i controlli del fisco, così da far risultare la dichiarazione sostitutiva unica più leggera per il calcolo Isee. Finzione o realtà? Purtroppo tutto questo è realtà, ma attenzione, perché tale possibilità è giunta al termine: le carte prepagate diventano pignorabili?
All'anagrafe dei conti correnti finiscono, infatti, le prepagate ricaricabili con Iban, per aiutare l'Agenzia delle Entrate a controllare la giacenza media dei protestati. Grazie a un recente provvedimento è emerso che l'Agenzia include nei dati inviati dalle banche, anche le informazioni relative alle ricaricabili.
Quelle dotate di Iban, infatti, permettono di sfruttare una serie di servizi che prevedono anche la ricezione dei pagamenti su conto corrente.
Gli istituti di credito dovranno andare a comunicare non solo gli estremi delle carte, ma anche il deposito iniziale e finale, la giacenza media mantenuta durante l'anno e tutti i movimenti in entrata e uscita.
In questo modo anche le carte prepagate con Iban diventano un punto di aiuto per scoprire i possibili cattivi pagatori.
A tutti gli effetti possiamo paragonare le prepagate ai tradizionali conti correnti, che subiranno così le stesse sorti a livello di rapporti finanziari da archiviare per il calcolo Isee.
In questo modo i contribuenti non potranno in alcun modo continuare a falsare le proprie dichiarazioni sostitutive uniche. Il conto corrente non risulterà a “zero” e il valore di giacenza non potrà essere abbassato. Tale comportamento permetteva ai proprietari di una carta di poter ottenere una serie di servizi sociali che invece saranno ora negati.
E' presto detto che chi ha un debito col fisco, o con altri creditori, potrà vedersi pignorare anche la carta prepagata. Per legge si prevede la pignorabilità di tutti i crediti che un debitore vanta verso terzi, e ciò comprende anche i depositi di denaro.
Il pignoramento delle prepagate è quindi il risultato dell'equiparazione tra le stesse carte (dotate sempre di un Iban) e un conto corrente. Non potrà più essere usata come salvadanaio per depositare denaro al fine di evitarne il pignoramento.
La riforma del processo esecutivo consente così di scovare tutti quei conti, gli stipendi, le pensioni, i depositi, i titoli, gli immobili, ed eventuali beni materiali da pignorare.
Con le nuove regole si vuole così andare a ridurre la tempistica del recupero dei crediti, oltre a facilitare l'ottenimento di informazioni in merito al soggetto. Ma l'obiettivo resta uno: nel lungo periodo, il debitore avrà sempre meno tutele. E così potranno emergere i debitori, che verranno poi sottoposti al pignoramento da terzi.
Riassumendo possiamo quindi dire che tutte le carte prepagate nominative con o senza Iban, saranno pignorabili, purché siano state emesse in Italia.
Pagina pubblicata il - Autore dell'articolo: Danilo Petrozzi